Via Draghi e tutti i governi capitalisti del mondo!
La piazza del 30 ottobre contro il G20 ci indica la strada.
Report della redazione web
Sabato 30 ottobre a Roma hanno sfilato migliaia di persone per gridare un forte «no» al G20. Il G20 rappresenta i governi dei più ricchi Paesi capitalisti del mondo, cioè i responsabili del massacro sociale e della devastazione ambientale in corso. Ipocritamente, Draghi e gli altri rappresentanti del grande capitale internazionale hanno lamentato il fatto che gran parte della popolazione mondiale non ha accesso ai vaccini. Hanno scordato di dire che sono loro i responsabili di tutto ciò: il rifiuto di abolire i brevetti sui vaccini e di rendere pubblica l’industria farmaceutica sta provocando una strage di massa, soprattutto nei Paesi poveri. Allo stesso tempo, bisogna ringraziare i governi capitalisti del G20 se il pianeta sta collassando a causa dell’inquinamento e del surriscaldamento climatico.
La piazza che il 30 ottobre ha contestato il G20 ci indica la via da seguire per cacciare Draghi e tutti i governi capitalisti del mondo. In tanti hanno risposto positivamente all’appello lanciato dai lavoratori Gkn e Alitalia per costruire una presenza combattiva a Roma in occasione del vertice. Al fianco del Collettivo di fabbrica Gkn e del Comitato Tutti a bordo No al piano Ita c’erano anche tante realtà di fabbrica e di lotta, tra cui attivisti del sindacalismo di base e gli studenti del FridayForFuture. Proprio gli studenti del FFF in piazza hanno ribadito la necessità di unire le lotte operaie e studentesche, ricordando che il sistema che sfrutta i lavoratori è lo stesso che distrugge l’ambiente.
Importante anche l’esempio dato dalle lavoratrici Gkn e Alitalia, che hanno organizzato uno spezzone unitario di sole donne: l’attacco che stanno subendo è anche violenza di genere, visto che sono tante le donne che rischiano di restare senza lavoro e, quindi, esposte a ricatti e violenze.
Tra le rivendicazioni gridate in piazza - e ribadite con forza dai lavoratori Gkn e Alitalia - c’è quella di un grande sciopero generale: è ciò che serve per smettere di subire e iniziare a contrattaccare.
Anche Alternativa comunista sabato 30 ottobre era in piazza al fianco degli operai e degli studenti nello spezzone «Insorgiamo». Pensiamo che da questo esempio di unità di classe e di lotta si debba partire per costruire i rapporti di forza che servono per cacciare Draghi e mettere all’ordine del giorno l’unica soluzione realistica alla devastazione in corso: l’abbattimento del sistema capitalistico e la costruzione di una società socialista.