Partito di Alternativa Comunista

I Patti civili di solidariet

I Patti civili di solidarietà (Pacs) e le politiche del governo dell’Unione

Dai diritti democratici alla lotta di classe per il potere

 

Maria Pia Gigli

 

Il governo Prodi − che con una finanziaria a carico dei lavoratori e delle classi popolari e con interventi di guerra assicura il suo sostegno al capitale e alla borghesia italiana − sulle questioni legate ai diritti civili conferma la sua subordinazione agli interessi “spirituali” e materiali del Vaticano: la legge 40 non si tocca, la legge 194 deve essere costantemente insidiata rendendone difficile l’applicazione, no alla pillola del giorno dopo e alla pillola RU486, no ai Pacs. Il governo, sulla questione del riconoscimento delle coppie di fatto sia etero che omosessuali, pratica una imbarazzata rimozione (“sono altre le priorità”), mentre i partiti della maggioranza, compresa la cosiddetta “sinistra radicale”, alternano atteggiamenti di moderatismo e di conciliazione con la componente cattolica a momenti di rivendicazionismo parolaio. La risultante è che le famiglia consacrata, quella costituita da un uomo e da una donna che si uniscono per generare la prole (“nucleo basilare della società” anche secondo Napolitano), non va insidiata ma difesa, in piena sintonia con le direttive delle gerarchie vaticane.

 

I Pacs, l’Unione e il Partito democratico

 

I Pacs (Patti civili di solidarietà), nuovo istituto giuridico per le unioni civili rivolto a coppie eterosessuali e omosessuali, rappresentano un punto centrale delle rivendicazioni del movimento gay, lesbico e transessuale. Si tratta di un obiettivo dal movimento ritenuto “possibile”, “realistico”, “accettabile” e “in linea con altri paesi europei”. Ebbene, proprio la formula Pacs (e con essa il suo reale contenuto) è stata esclusa dal programma dell’Unione: la questione è stata liquidata con una formula generica che prevede la salvaguardia dei “diritti delle persone”, da assicurare evidentemente con una sorta di contratto privatistico, non con il riconoscimento giuridico, e quindi pubblico, del rapporto tra due persone etero o omosessuali. Questa impostazione esclude, quindi, l’acquisizione, da parte delle coppie omosessuali e non, di diritti in tema di previdenza, fisco, separazione, di parità nelle graduatorie occupazionali, per la casa, ecc...

Il ruolo del Vaticano su questa questione è stato determinante: lo stesso cardinale Ruini suggerì questa formula per il programma, formula che Rutelli fece propria e impose, con il beneplacito di Prodi che, invece, nel 2005 si dichiarava favorevole ai Pacs, evidentemente solo a fini elettorali. Nel dibattito degli ultimi mesi sui Pacs, la senatrice Binetti, agente degli interessi materiali del Vaticano e di Opus Deinella maggioranza, dichiara che i Pacs “ non sono previsti dal programma dell’Unione” e “non potranno esserci riconoscimenti di diritto pubblico”. Rutelli, inoltre, conia i “Contratti di convivenza solidale” − nella sostanza contratti individuali − e dichiara che l’Unione deve riconoscere il “radicamento” della Chiesa nella società, così “come fece Togliatti” (quel “radicamento” produsse nella Costituzione della nuova Italia repubblicana la conservazione del Concordato fascista). La ministra della famiglia Bindi, infine, sostiene la posizione espressa dal programma nel quale, a suo dire, è già sufficiente che venga riconosciuta l’“esistenza” delle persone omosessuali, senza che venga intaccata la centralità della famiglia.

Queste posizioni, accanto a un atteggiamento dilatorio e ambiguo anche da parte dei Ds, costituiscono uno degli elementi fondamentali per la costruzione del Partito Democratico a egemonia Ds e Margherita, quale rappresentanza centrale del capitale finanziario e imperialista italiano che ha evidentemente bisogno anche dell’approvazione del potere materiale del Vaticano.

 

Rifondazione comunista e il movimento

 

Rifondazione comunista, che ha sostenuto il movimento gay, lesbico e transessuale fino a candidarne suoi esponenti, “quel” programma l’ha sottoscritto e Bertinotti, in un successivo confronto con il movimento, ha ammesso che il riconoscimento delle unioni civili solo di tipo privatistico è stato un compromesso rispetto alla richiesta dei Pacs; un compromesso che, a suo dire, pure lui ha dovuto subire ma che ha permesso che la questione non venisse derubricata dal programma di governo dell’Unione. "Coerentemente" con ciò, Luxuria e Rifondazione, rivendicando fedeltà e lealtà al programma della coalizione, non hanno sottoscritto la proposta di legge sui Pacs presentata da Grillini in aprile, obiettando che modalità e tempistica della proposta avrebbero impedito un confronto con le altre forze dell’Unione “senza irrigidimenti”, senza il “muro contro muro” e con “meno personalismi” (!). Dove è finita la presunta capacità di Rifondazione di spostare a sinistra l’asse dell’Unione? Il ruolo di Rifondazione al governo è già e sarà in futuro quello di ammortizzatore delle lotte e delle rivendicazioni, che comunque si manifesteranno contro il governo Prodi su tutti i terreni dello scontro sociale.

In questo contesto emerge la difficoltà del movimento gay, lesbico e transessuale, che ha ristretto le proprie rivendicazioni nell’ambito delle compatibilità democratico-borghesi e di governo, che si è illuso di poter esercitare una forza di pressione sui partiti dell’Unione, sostenendoli con il voto (nonostante il programma non avesse recepito le loro rivendicazioni) e che rischia di dividersi tra “miglioristi” e “irriducibili” di fronte alle ambiguità del governo.

 

Diritti democratici, metodo transitorio e partito rivoluzionario

 

Neppure la rivendicazione “più moderata”, come i Pacs, ha avuto finora soddisfazione. Questa è la prova che ogni tentativo di conquistare “diritti democratici” nella società borghese è vano se non perseguito dal versante di classe, nella costruzione di quel blocco sociale di alternativa di società e di potere rappresentato dal movimento dei lavoratori e da tutti gli strati della popolazione che subiscono sfruttamento e oppressione.

Il partito rivoluzionario che siamo impegnati a costruire deve essere lo strumento capace di unire le avanguardie operaie e tutti i soggetti discriminati e oppressi, mediante l’articolazione di un sistema di rivendicazioni immediate e transitorie che prefigurino la necessità dell’abbattimento del sistema capitalista, sistema che genera e perpetua tutte le oppressioni, da quella di classe a quella di genere, sessuale, etnica ecc...

Infatti, sostenendo le rivendicazioni democratiche dei gay, delle lesbiche, dei transessuali riconosciamo il discrimine di classe di queste stesse rivendicazioni che pone questo settore della popolazione oggettivamente sul terreno delle lotte dei lavoratori. Chi gode dei privilegi materiali e non derivanti dall’appartenere alla classi egemoni (stilisti, attori, manager, imprenditori...) non scende in piazza per rivendicare norme antidiscriminatorie nel lavoro e nella società, il diritto al matrimonio o alle unioni civili, il diritto alle adozioni, la fecondazione assistita, l’assistenza sanitaria, la parità nelle graduatorie occupazionali, per la casa.

 

Iscrizione Newsletter

Iscrizione Newsletter

Compila il modulo per iscriverti alla nostra newsletter - I campi contrassegnati da sono obbligatori.


Il campo per collaborare col partito è opzionale

 

Campagne ed Iniziative





campagna

tesseramento 2024

 






Il libro sulla lotta in Alitalia

 il libro che serve per capire Lenin

 

perchè comprare

la loromorale e lanostra




sabato 28 giugno


8 giugno scuola nazionale

 

 

 


Venerdì 16 maggio

Siena

 


Sabato 3 maggio

Modena

 


venerdi 11 aprile

 
 
 

Bari 7 marzo
 
 

 
21 febbraio
zoom nazionale
 
 

 
BOLOGNA
15 febbraio ore 1030
 

 Giovedì 28 novembre
Zoom 
 

 


Modena (19 ottobre)

e Milano (20 ottobre)


sabato  19 ottobre

Modena


12 ottobre

Cremona

 


7 ottobre


 

 

 
 

 

Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale

NEWS Trotskismo Oggi n 25

Ultimi Video

tv del pdac