Partito di Alternativa Comunista

L'autunno di Pc Rol

Verso il congresso fondativo di un nuovo partito comunista

L'autunno di Pc Rol

 

Francesco Ricci

 

 

Non sarà un autunno qualsiasi. Non lo sarà per i lavoratori che dovranno difendersi dagli attacchi del governo che altri chiama "amico", non lo sarà per chi come Pc Rol - anche a partire da questa lotta - lavorerà a costruire un nuovo partito comunista e rivoluzionario.

 

Abbiamo iniziato il processo costitutivo del nuovo partito il 22 di aprile, con una affollata assemblea nazionale a Roma in cui annunciavamo la scissione di decine di dirigenti e militanti dalla Rifondazione di Bertinotti approdata al governo.

Pur essendo trascorso poco tempo per fare un bilancio, possiamo dire che in questi mesi di vita di Pc Rol abbiamo - per usare una metafora automobilistica - preparato la macchina per il viaggio, la abbiamo indirizzata verso la strada da fare e abbiamo acceso i fari. Ora si tratta di iniziare il viaggio.

Il grosso è insomma ancora tutto da fare ma perlomeno sappiamo di essere indirizzati nel giusto verso di marcia e (per abusare della metafora, uccidendola definitivamente) di avere un pieno di carburante e olio e gomme controllate.

 

Abbiamo irrobustito i collettivi locali di Pc Rol e aperto nuovi collettivi in diverse città. Ci siamo garantiti una discreta visibilità, specie sulla stampa locale e regionale (mentre quella nazionale non ha interesse a darci spazio, preferendo utilizzare un nome più noto, quello di Ferrando - ancorché rappresentante di un partito inesistente - per testimoniare della completa affidabilità del Prc che si è liberato delle componenti estremiste).

Abbiamo riunito con regolarità, una volta al mese, l'organismo collegiale di direzione (il Comitato Centrale) e fatto già due riunioni del nostro "parlamentino" (il Consiglio Nazionale): organismi composti in prevalenza da compagni giovanissimi e da operai.

Abbiamo fatto uscire cinque numeri di questo giornale, migliorandone costantemente la qualità politica e grafica, pubblicando articoli di compagni impegnati nelle lotte e articoli di approfondimento teorico e di linea; acquisendo decine di nuovi diffusori, centinaia di abbonamenti e una vendita in costante crescita, numero per numero. Abbiamo organizzato diversi seminari locali per la formazione dei militanti e un seminario nazionale (a Bellaria, a luglio) sui temi del programma, del partito e dell'intervento sindacale, a cui hanno partecipato una ottantina di compagni e dirigenti di importanti organizzazioni internazionali (la Lit, Lega Internazionale dei Lavoratori e la Ft, Frazione Trotskista) con cui stiamo discutendo della necessità di costruire una Internazionale rivoluzionaria.

 

Si tratta ora di iniziare il viaggio vero e proprio. Sapendo, come ci dicevamo il 22 di aprile, che la difficoltà è gigantesca ma anche che abbiamo dalla nostra alcuni fattori: il carattere di classe del governo Prodi che, con l'attuazione delle sue politiche (di cui parla Marceca nell'editoriale di questo numero), si rivela per quello che è a un numero sempre maggiore di militanti, politici e sindacali; uno spazio politico lasciato libero dal palesarsi delle reali intenzioni del gruppo dirigente governista del Prc e dall'incapacità delle sue minoranze di rappresentare una reale alternativa a esso. Soprattutto abbiamo -a differenza del fantomatico Pcl ferrandiano- la volontà di utilizzare il patrimonio del marxismo rivoluzionario, cioè del trotskismo, per costruire un partito d'avanguardia basato su un programma rivoluzionario (e non un partito di iscritti raccolti attorno a una piattaforma generica incarnata nel leader).

 

Come muoverci in questo autunno, allora, per procedere nella costruzione di quella organizzazione che costituisce lo strumento indispensabile tanto per le lotte immediate come per mantenere una prospettiva di alternativa vera, rivoluzionaria?

Nell'editoriale e in altri articoli si presenta e argomenta la proposta di unità di lotta contro il governo che avanziamo a tutte le forze che vogliono rappresentare gli interessi dei lavoratori. All'interno di uno schieramento di lotta che speriamo possa diventare il più ampio possibile, porteremo come Pc Rol le nostre posizioni, sostenendo la necessità di parole d'ordine non solo difensive, che leghino le esigenze immediate della lotta con uno sbocco rivoluzionario, basato sulla indipendenza di classe del movimento operaio dalla borghesia e dai suoi governi. Per fare questo, inizieremo una massiccia campagna di propaganda in ogni manifestazione, dentro e davanti ai luoghi di lavoro e di studio, nel lavoro sindacale dei nostri militanti (nella Rete 28 aprile della Cgil ma anche nel sindacalismo di base).

 

Questo lavoro politico andrà intrecciato con la presentazione delle basi politiche, programmatiche e organizzative del nuovo partito e quindi con il coinvolgimento di nuovi militanti nella fase costituente.

Dai primi giorni di ottobre sarà disponibile il Manifesto a tesi elaborato dal Consiglio Nazionale e la bozza di Statuto.

La nostra intenzione è di fare, fino alla seconda metà di novembre, assemblee pubbliche in tutta Italia per presentare questi testi e per invitare chi ne condivide gli assi di fondo a partecipare alla discussione congressuale. Dalla metà di novembre fino alla fine di dicembre terremo congressi in ogni città, per l'elezione dei delegati, e nei primi giorni del prossimo gennaio terremo il congresso nazionale fondativo di un partito che, differentemente da altri, non ha ancora un nome (lo decideremo al congresso) ma - anche qui marcando una significativa differenza da altri progetti apparentemente simili - vede impegnati centinaia di militanti, di giovani e lavoratori.

 

L'ennesimo partito, certo. Ma diverso da tutti gli altri perché impegnato - cosa oggi assolutamente rara - non a distribuire privilegi e poltrone (e nemmeno a soddisfare l'ego di qualche attempato leader). Impegnato piuttosto nel rilanciare la lotta per il potere dei lavoratori, per una prospettiva rivoluzionaria.

 

Il viaggio inizia: l'invito a partecipare è rivolto a tutti i militanti comunisti che non credono né al capitalismo come orizzonte dell'umanità né al "modello Marchionne" come orizzonte di un partito comunista.

 

(11 settembre 2006)

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