Partito di Alternativa Comunista

La sintesi della relazione introduttiva sui temi internazionali, di Valerio Torre

LA BATTAGLIA DELLA LIT PER LA

RICOSTRUZIONE DELLA IV INTERNAZIONALE

Sintesi della relazione di Valerio Torre

sul punto internazionale

 

Esattamente tre anni fa, in questa stessa sala, nasceva il Partito di Alternativa Comunista. Credo che possiamo ragionevolmente dire che la prima scommessa che facemmo allora è stata vinta. Non certo quella della pura e semplice sopravvivenza: ci sono tante sette e gruppuscoli della sinistra che riescono a restare in vita per decenni. La scommessa che facemmo allora era un'altra: quella, insieme ad altri compagni in tante parti del mondo, nel quadro della Lit, la Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale, di imboccare la strada per la ricostruzione di un partito mondiale dei lavoratori, di una direzione internazionale rivoluzionaria delle lotte. In altri termini, di un'Internazionale rivoluzionaria democraticamente centralizzata che si ponga l'obiettivo della presa del potere dei lavoratori e dell'instaurazione della dittatura del proletariato, cioè del governo dei lavoratori.
Per noi quell'Internazionale è, appunto, la Quarta perché, come abbiamo ripetutamente detto nei nostri documenti, il numero indica non già un feticcio, bensì un programma e, contemporaneamente, un lascito storico; perché rivendichiamo l'attualità delle premesse oggettive della rivoluzione proletaria (cioè, la crisi della società capitalista) e di quelle soggettive (cioè, l'esistenza di una classe che è soggetto sociale della rivoluzione, vale a dire, la classe operaia), nonché l'attualità dell'unico programma e dell'unica Internazionale che hanno operato la connessione fra quelle premesse oggettive e soggettive: cioè, il programma e l'Internazionale trotskista, che ancora oggi - nella dichiarata continuità col bolscevismo dell'Ottobre, con le prime tre Internazionali e con la parola d'ordine principale del marxismo, appunto la dittatura del proletariato - difendono esplicitamente e rilanciano la prospettiva storica del socialismo.
E i compagni delle altre sezioni e del Segretariato Internazionale della Lit che sono qui con noi oggi sono la rappresentazione plastica di quanto quella scommessa possiamo dire di averla vinta. Questi compagni, che sono qui per condividere il nostro percorso congressuale, per portarci il loro contributo, sono i nostri compagni di strada, di lotta: di quella strada che abbiamo imboccato e di quella lotta che tra mille e mille difficoltà stiamo conducendo per ricostruire la Quarta Internazionale.
Perché, appunto, tra i tanti limiti e le tante debolezze che hanno segnato la nostra fondazione come partito, sicuramente non possiamo annoverare il vizio che caratterizza tante organizzazioni, grandi e piccole, che pur si richiamano o provengono dal trotskismo: cioè, una costruzione sul solo piano nazionale. Questo - che non è solo un limite, ma soprattutto il rinnegare l'essenza stessa del marxismo rivoluzionario - non l'abbiamo mai avuto: anzi, l'abbiamo espressamente negato sin dalla nostra nascita. Ed è per questo che, già negli ultimi tempi della nostra permanenza dentro Rifondazione Comunista, quando era ormai delineata la prospettiva dell'uscita e della fondazione del PdAC, iniziammo la nostra costruzione parallelamente sul piano nazionale ed internazionale.
E mi piace ricordare che tre anni fa, era qui in nome della Lit, per accompagnarci nel nostro atto fondativo, un compagno che oggi è in prima fila nella battaglia della Lit per la ricostruzione della Quarta Internazionale, ed in particolare in un tassello di questa battaglia sulla cui grande importanza mi soffermerò in seguito.
Sto parlando del compagno Zé Maria, operaio metallurgico, riconosciuto ed autorevole dirigente politico del Pstu e sindacale di Conlutas, il più grande sindacato classista del Brasile, oggi impegnato come candidato per il Pstu nelle elezioni presidenziali che si celebreranno fra qualche mese in Brasile. Ed il nostro congresso vuole anche rappresentare il sostegno che nel nostro piccolo, da quest'altro lato del mondo, vogliamo assicurare a Zé Maria, al Pstu ed alla Lit, per questa candidatura classista, che, come vi accennavo e come dirò meglio, costituisce un tassello importantissimo della battaglia per la ricostruzione della Quarta.
Dunque, sin dall'inizio della nostra avventura come partito indipendente, avviammo la nostra costruzione non solo sul piano nazionale, ma anche - parallelamente - su quello internazionale. Cercammo da subito partiti, correnti, organizzazioni, che, ovunque collocati nel mondo, condividessero con noi l'obiettivo della ricostruzione della Quarta Internazionale. Partendo, però, da una chiarezza programmatica che non tutte le tendenze, che pure dicono di perseguire lo stesso obiettivo, hanno.
Le discriminanti, insomma, dovevano essere:
a)il rifiuto totale ed incondizionato dei governi di fronte popolare e la netta opposizione ad essi, con la rivendicazione dell'indipendenza di classe di fronte ad ogni tipo di governo borghese;
b)il sostegno e la difesa della mobilitazione permanente della classe operaia, quale soggetto storico della rivoluzione;
c)la lotta contro tutte le burocrazie e per un autentico regime di democrazia consiliare nelle organizzazioni del movimento operaio;
d)la necessità della presa del potere da parte dei lavoratori;
e)il rifiuto della "teoria" del socialismo in un paese solo e la necessità, pertanto, della rivoluzione mondiale;
f)l'ineludibilità della costruzione di un'Internazionale rivoluzionaria e di partiti rivoluzionari basati sul modello leninista e, quindi, sul principio del centralismo democratico, per far fronte alla crisi di direzione rivoluzionaria.
In questo processo di ricerca di un riferimento internazionale con simili caratteristiche, incontrammo la Lit, con la quale avemmo un confronto e di cui siamo poi diventati la sezione italiana.
Nello stesso periodo, altre organizzazioni confluivano nella Lit: la realtà mostra ancor oggi che c'è tutto un settore, benché ancora minoritario, che resiste alle pressioni che il capitalismo nella sua fase imperialista esercita sulla società nel suo insieme, determinando quella che nei testi della Lit è stata definita "alluvione opportunista", e cioè il processo di abbandono dei principi del marxismo rivoluzionario e di progressiva degenerazione opportunista delle correnti ex trotskiste ed ex rivoluzionarie. Questo settore in qualche modo tende a crescere, sia per l'acutizzazione della lotta di classe che per il crescente tradimento delle direzioni opportuniste e dei settori centristi che si dislocano a destra. E la Lit viene vista perciò come un riferimento perché, avendo mantenuto ferma la barra dei principi del trotskismo, è oggi la corrente internazionale più importante e dinamica, perché difende una posizione conseguente di indipendenza di classe di fronte ai governi di fronte popolare e non è capitolata al chavismo; perché è una corrente internazionale e persegue l'obiettivo della ricostruzione della Quarta Internazionale; perché difende i principi del leninismo e del trotskismo.
Insomma, sono presenti elementi che confermano quanto la Lit stava riscontrando da qualche tempo: e cioè, l'esistenza di un processo di raggruppamento rivoluzionario a livello internazionale intorno ad essa. Un raggruppamento, d'altro lato, che è l'espressione di una nuova situazione nel mondo e nella Lit, approfonditamente analizzata nell'ultimo Congresso mondiale del luglio 2008. Da quest'analisi sono emersi alcuni fatti incontestabili.
Prendiamo ad esempio quanto sta accadendo col Pstu. Benché il Brasile sia uno dei paesi dell'America Latina in cui più arretrata è la lotta di classe, l'esperienza di un settore minoritario di massa col governo Lula, un governo di fronte popolare, ha avuto il suo riflesso sul terreno sindacale, provocando un processo oggettivo di rottura con la Cut e permettendo la costruzione di Conlutas. Mettendosi alla testa di questo processo, con una politica cosciente per svilupparlo, il Pstu ha aumentato sostanzialmente la sua influenza sindacale e politica, con ripercussioni internazionali. Una di queste ripercussioni più importanti è l'Incontro Latinoamericano e Caraibico di Lavoratori (Elact) - di cui parleremo più avanti - che apre nuove prospettive di costruzione per le nostre sezioni, perlomeno in America Latina. Tutto ciò, naturalmente, ha riflesso sulla costruzione della Lit.
E poi, lo stesso ingresso del nostro partito; l'unificazione con il Cito; la formazione in Costa Rica di una sezione, il Mas, con un importante inserimento e un ruolo dirigente nel movimento studentesco;
la nascita in El Salvador di una giovane organizzazione; la recentissima costruzione della più giovane sezione della Lit, la Lts del Panama, composta da un gruppo di sindacalisti molto inseriti nella lotta di classe di quel piccolo Paese; lo sviluppo della Ust in Venezuela, un Paese cardine in considerazione del fatto che è la patria del chavismo, che esercita fortissime pressioni sull'intera sinistra politica e sindacale venezuelana.
Sono - questi - tutti importanti e chiarissimi sintomi del processo di raggruppamento di cui stiamo parlando.
Un processo, naturalmente, nient'affatto lineare ed anche contraddittorio, che si sviluppa attraverso progressivi avvicinamenti verso alcune organizzazioni, con cui si sono instaurati rapporti molto avanzati, ed allontanamenti da altre, con cui le relazioni sono fortemente regredite o versano in una fase di stanca. Tuttavia, seppur segnato da contraddizioni, resta confermato il processo di raggruppamento rivoluzionario intorno alla Lit, che spesso è caratterizzato anche dall'approssimarsi di organizzazioni non solo di origine trotskista.
In questo quadro, per meglio fronteggiare questo processo di approssimazione, la Lit si pone per tutto il prossimo periodo, fra gli altri compiti, quello dell'attualizzazione programmatica, cioè del Programma di Transizione, attraverso un seminario internazionale centralizzato, in quanto evento di maggior stimolo ed impatto internazionale; e di seminari per continenti, macroaree continentali, paesi e addirittura regioni, per venire incontro all'esigenza di far fronte alla dispersione del processo di raggruppamento intorno alla Lit.
Questo del seminario per l'attualizzazione programmatica non è concepito - e non deve essere visto - come un evento isolato, ma come un compito di fase e sempre con l'obiettivo di avanzare nell'elaborazione teorica e programmatica, da un lato, e della ricostruzione della Quarta Internazionale, dall'altro.
Dunque, possiamo a ragione dire che il compito di ricostruire la Quarta Internazionale è indissolubilmente legato a quello di costruire e rafforzare la Lit, perché la Lit si pone incondizionatamente l'obiettivo della ricostruzione della Quarta come suo asse centrale, al quale è legata la sua stessa ragion d'essere. E costruire e rafforzare la Lit significa, in primo luogo, costruire e rafforzare le proprie sezioni nazionali, nonché quegli organismi che da essa, attraverso queste ultime, sono influenzati.
È, ad esempio, il caso di Conlutas, che in questi ultimi anni si è costruito come un sindacato classista con grande influenza nella classe lavoratrice brasiliana, ponendosi al centro di un processo di riorganizzazione sindacale e politico, e che raccoglie oggi i frutti del lavoro svolto attraverso la prossima unificazione con un altro rilevante sindacato brasiliano, Intersindical.
Ed è pure il caso dell'Elact, l'Incontro Latinoamericano e Caraibico dei Lavoratori, convocato nel luglio 2008 da Conlutas stessa, dalla Cob (Centrale Operaia Boliviana, storico sindacato del paese andino, protagonista della Rivoluzione boliviana del 1952), da Batay Ouvriyé (importante organizzazione rivoluzionaria haitiana con influenza politica, sindacale e popolare in quel paese, ed alla testa di un ampio movimento di lotta contro l'occupazione militare da parte delle truppe inviate dall'Onu a tutela degli interessi delle multinazionali americane) e dalla Tendenza Classista e Combattiva (un importante settore sindacale dell'Uruguay). L'Elact è stato un successo politico importante, perché è riuscito a raggruppare un polo classista, antiburocratico, antimperialista e indipendente dai governi e dai partiti ed ha creato uno "spazio" politico e sindacale che ha prodotto un'incisiva politica internazionale promuovendo importanti campagne come quella contro l'occupazione militare di Haiti, contro il massacro di Gaza e recentemente contro il golpe in Honduras.
L'altra leva su cui la Lit vuole poggiare per costruirsi e, così, ricostruire la Quarta Internazionale sta nel rafforzamento delle sezioni nazionali.
In questa fase storica, per le prospettive che si aprono, il Pstu gioca, per esempio attraverso la candidatura di Zé Maria alle presidenziali in Brasile, un ruolo fondamentale. Un rafforzamento del Pstu può certamente costituire un riferimento internazionale per settori minoritari di avanguardia.
Nella prossima competizione elettorale, Lula non potrà ricandidarsi e lancerà nella mischia la sua ministra, Dilma Roussef, che si scontrerà col candidato conservatore José Serra. Si tratta di una falsa polarizzazione, essendo due candidati con un programma borghese. Il Psol, partito centrista col quale il Pstu ha in passato costituito un fronte elettorale di sinistra, versa in una grave crisi avendo quasi certamente deciso di appoggiare Marina Silva, ambientalista e già ministra del governo Lula, oggi candidata col partito dei Verdi.
In realtà, la candidatura di Marina Silva non rappresenta affatto un'alternativa di sinistra: durante la sua carica di ministro, il governo Lula ha realizzato i più pesanti attacchi all'ambiente adottando tra l'altro misure in favore dell'agrobusiness della soia transgenica, d'accordo con Bush. Né il partito Verde è un partito di sinistra: in molte città, e anche in alcuni Stati, appoggia direttamente i governi di destra in carica.
Tuttavia, la decisione della direzione del Psol ha generato sconcerto ed anche opposizione nella base del partito. Alcuni settori di questa hanno già annunciato che appoggerebbero la candidatura di Zé Maria, che è l'unica vera candidatura classista, in grado pertanto di raggruppare un polo superiore al peso specifico del Pstu: attraendo probabili rotture politiche ed organizzative di gruppi regionali, quadri ed attivisti del Psol; raccogliendo coloro che continuano a tenere alta la bandiera socialista anche nelle elezioni; costituendosi in un punto di riferimento per una parte della nuova avanguardia che nasce nelle lotte sui luoghi di lavoro.
Una campagna elettorale intorno a una figura autorevole e riconosciuta come quella di Zé Maria, spiegando pazientemente il programma dei rivoluzionari, demistificando le illusioni nel governo di fronte popolare a partire da cose molto concrete come le esigenze dei lavoratori e dei settori popolari, partendo quindi dall'esperienza con le politiche del governo, può sicuramente attrarre intorno al Pstu settori di avanguardia, rafforzando il suo profilo di partito rivoluzionario e, indirettamente, quello della Lit.
E questa campagna elettorale non è qualcosa che ci riguarda molto da lontano. Anzi, deve costituire l'asse della nostra campagna politica internazionale e di quella delle altre sezioni europee della Lit, con le quali è necessario costruire le basi per amplificare anche in Europa il significato e il senso di una candidatura di classe nell'interesse dei lavoratori. Per questo, organizzeremo a livello continentale assemblee, incontri, manifestazioni ampie per far conoscere ai più vasti settori della sinistra la nostra idea di come, anche attraverso una candidatura alle elezioni borghesi, sia possibile costruire e portare avanti il programma dei rivoluzionari.
Stiamo verificando la possibilità che lo stesso Zé Maria venga in Europa nei prossimi mesi per illustrare la sua candidatura e, in definitiva, il programma dell'Internazionale di cui noi siamo sezione italiana.
È anche questo un modo per contribuire, nei limiti delle nostre possibilità, alla costruzione della Lit e di un'Internazionale rivoluzionaria, che per noi è la Quarta.
Sono sicuro che il lavoro che abbiamo compiuto in questi tre anni ed il congresso che stiamo celebrando possono servire a questo scopo: costruire e rafforzare, col contributo di tutti i nostri militanti e quadri, il PdAC significa costruire e rafforzare la Lit. Significa, in ultima analisi, proseguire con qualche possibilità di successo in più sul cammino della ricostruzione della Quarta Internazionale.

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